Neurodietologia sotto l’albero, tra alimentazione e psiche

Il Natale è alle porte e ha un sapore di gioia, a volte con un retrogusto amaro, ma che sa sempre di buon cibo. Nel mese delle abbuffate è bene ricordare che il detto “L’uomo è ciò che mangia” non è solo un pensiero filosofico di Ludwig Feuerbach, ma anche una realtà concreta che condiziona la nostra quotidianità. Il cibo è infatti un bisogno primario, necessario alla sopravvivenza dell’uomo, in grado di influenzarne non solo il benessere fisico ma anche quello emotivo e mentale. Ed è proprio di questa inscindibile connessione tra mente e cibo che si occupa la neurodietologia, la scienza che studia le influenze biologiche, elettrochimiche e non solo della nutrizione sulla nostra sfera intellettuale ed emotiva. Perché “nutrirsi” non equivale a “mangiare”: se quest’ultimo atto non è che la meccanica operazione di ingerimento del cibo, la nutrizione è una scelta consapevole che alimenta non solo il nostro stomaco ma anche la nostra mente.

Una buona notizia per il menù natalizio che è tradizionalmente ricco di ogni tipo di pietanza, soprattutto di legumi: grazie alla presenza del triptofano e tirosina, aminoacidi responsabili della sintesi la serotonina (l’ormone del benessere) fagioli, lenticchie e piselli fanno parte dei cosiddetti “cibi del buonumore”.

L’acido glutamminico è invece essenziale per una corretta funzione celebrale, che permette concentrazione e lucidità di pensiero, e non manca nelle tavole sottoforma di formaggi e altri latticini. La lecitina invece è l’oro delle uova e stimola le capacità mnemoniche in quanto ricca di ferro, calcio e fosforo, assumibile in grandi quantità anche bevendo latte di soia. In caso di stanchezza fisica e mentale e conseguente malumore “basta un poco di zucchero e la pillola va giù”: cereali e miele sono i migliori alleati per affrontare le feste con un sorriso.

L’ABC delle vitamine combatte gli sbalzi d’umore e gli stati depressivi: ortaggi e in particolare carote crude sono impregnate di vitamina A mentre bietole, noci e spinaci contengono vitamina B, diversamente la vitamina C delle arance allontana ogni sintomo della temuta Christmas Blues – il nome scientifico dello stato di malinconia che pervade le festività invernali. Ecco perché una dieta equilibrata e ideata ad hoc da un professionista dell’alimentazione, può realmente migliorare la vita quotidiana a beneficio dei rapporti interpersonali, per trascorrere delle più che mai “buone feste”.